Archeologia del presente – Opere di Renzo Francabandera

Locandina_Archeologia del presente_Museo CIvico Bari

Si inaugura, sabato 18 gennaio alle ore 11:00 al Museo Civico Bari, la mostra “Archeologia del presente” con le opere dell’artista Renzo Francabandera, un viaggio nelle memorie materiali della società contemporanea.
Renzo Francabandera, con il suo progetto “Archeologia del presente”, esplora le tracce della società contemporanea manipolando e restituendo significato a residui materiali, spesso abbandonati, in contesti urbani.

Francabandera, artista pugliese di nascita e che ora vive a Bologna, va alla ricerca di un dialogo con la materialità degli oggetti a cui storicamente si è ancorata l’esistenza. L’esposizione, infatti, si compone di una installazione performativa, costituita da un nucleo originario di cartoline assemblate a fotografie di famiglia, fra il 2021 e 2023, su cui l’artista è intervenuto con tecnica pittorica e di collage, i cui segni pittorici rimandano ai ricami, alle antiche tessiture e agli inserti a collage. A questa installazione si aggiungono poi altre rinvenienze oggettuali, ricercate e ricomposte fra gli oggetti abbandonati dai proprietari dopo le alluvioni in Emilia del 2024, e che contengono un ulteriore riflessione sulla fragilità del vivere e del conservare. Inoltre, saranno esposte in mostra anche alcune grandi opere su carta, che mescolano segni contemporanei con segni dell’alfabeto etrusco, nate in una residenza d’artista presso il Parco archeologico etrusco del Sodo a Cortona.

 

 

La ricerca dell’artista si rivolge verso oggetti rinvenuti quali cartoline, fotografie, memorie museali o anche solo di collezioni di famiglia, immagini contenute in piccoli oggetti che fissano la memoria del vissuto, staccate dal bisogno di connessione a dimensioni digitali. Sono oggetti che  oggi vengono progressivamente sostituiti da “non-cose”, da informazioni volatili che non instaurano alcuna relazione profonda con la psiche e l’emotività. Francabandera adotta un approccio metodologico che richiama l’archeologia tradizionale, procedendo per scavi e accumuli, analizzando reperti e resti oggettuali, riassemblandoli per creare paesaggi e narrazioni immaginative, una vera e propria stratigrafia dell’anima sociale.

La mostra si avvale della curatela scientifica del prof Giuliano De Felice, docente di Archeologia digitale e Archeologia dell’età moderna e contemporanea presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, che si interroga: “Cosa resterà in futuro della materialità del nostro presente?”. Domande che solo apparentemente derivano dalla innata curiosità scientifica dell’archeologia, ma che in realtà erompono da un’inquietudine profondamente umana. Come reperti archeologici in bilico fra passato, presente e futuro, anche nell’opera artistica di Renzo Francabandera,  creazioni come Manifesti e Rinvenimenti generano curiosità, suggeriscono relazioni, chiedono risposte a questi e ad altri interrogativi, in un orizzonte temporale di lunga durata. Per quanto oggi non ce ne rendiamo conto, il processo di stratificazione, nel quale il presente è solo il livello più recente, non si arresta e presto altri  oggetti e altri luoghi della rassicurante realtà del nostro mondo saranno ridotti in frammenti e rovine.”
In un’epoca in cui le informazioni digitali sono effimere e transitorie, un progetto espositivo come quello di Francabandera ci invita a riflettere, restituendo senso e valore a oggetti abbandonati ma concreti. Questo approccio ci permette di comprendere meglio i segni e i comportamenti della società contemporanea.