Ultimi due appuntamenti dedicati all’arte, allo spazio pubblico, al centro storico e alle periferie nell’ambito della mostra “La città del disincanto. Architettura e società dell’ultimo Novecento a Bari”, aperta fino al 15 aprile, con il sostegno dell’impresa “De Marco”.
Martedì 9 aprile, ore 17:30, gli architetti Guendalina Salimei, Amerigo Restucci e Lorenzo Netti saranno i protagonisti di una tavola rotonda sul futuro del centro murattiano e le metamorfosi urbane dal titolo: “Demolire, costruire. Conservare, trasformare”.
Martedì 9 aprile, ore 17:30, gli architetti Guendalina Salimei, Amerigo Restucci e Lorenzo Netti saranno i protagonisti di una tavola rotonda sul futuro del centro murattiano e le metamorfosi urbane dal titolo: “Demolire, costruire. Conservare, trasformare”.
L’incontro è patrocinato dal Politecnico di Bari e dall’Ance Bari-Bat, con il sostegno dell’impresa “De Marco”, che ha da poco concluso i lavori di riqualificazione di via Sparano, con il più grande e complesso cantiere di luogo pubblico degli ultimi anni a Bari. Sarà l’occasione per confrontare le intenzioni del progetto con gli esiti dei lavori insieme a Guendalina Salimei, l’architetto capogruppo della trasformazione della strada del commercio. Via Sparano pedonale e il futuro del Murattiano sono i temi caldi del dibattito sulla tutela del centro storico e le demolizioni e sostituzioni edilizie, gigantesche nel secondo Novecento, ma in realtà tuttora possibili: su questo si confrontano da diversi punti di vista Salimei, lo storico dell’architettura Amerigo Restucci (Iuav di Venezia) e l’architetto Lorenzo Netti (Politecnico di Bari).
Una via Sparano interamente pedonale, senza incroci con le automobili alle traverse, senza palme ma con le vetrine dei negozi raddoppiate era stata immaginata quasi mezzo secolo fa. Risale al 1973 il progetto che l’associazione dei commercianti commissionò all’architetto Tonino Cirielli. Si avverte nella proposta l’eco del Kurfürstendamm, la strada più elegante di Berlino Ovest che era stata appena riqualificata. Il progetto di Cirielli, di cui si era perduta la memoria, ricompare oggi nella mostra “La città del disincanto. Architettura e società dell’ultimo Novecento a Bari”, aperta fino al 15 aprile al Museo Civico di Bari. Si tratta di una delle tante sorprese che la rassegna curata da Nicola Signorile propone in una lettura critica delle vicende vissute dalla città dal dopoguerra ad oggi, sempre in bilico tra nostalgia del passato e spinta verso la modernità. Vicende da approfondire e discutere.
Ulteriori informazioni: https://www.
Si concluderà con l’incontro del 15 aprile alle 18:00 con lo storico Pasquale Martino e la scrittrice Rita Lopez insieme al curatore della mostra, Nicola Signorile. Il dialogo prenderà le mosse dalla domanda: “Chi ha diritto alla città? I centri e le periferie” per discutere delle mitologie urbane che hanno attraversato un secolo di storia barese.
La mostra “La città del disincanto” è patrocinata dal Politecnico di Bari e dall’Ance Bari-Bat. Il libro-catalogo – con gli scritti di G. Carlone, A. Calderazzi, A. Cucciolla, F. P. Gismondi, L. Netti, N. Signorile e V. Velati – è pubblicato da Mario Adda Editore.