Ottantesimo anniversario della difesa di Bari dall’esercito nazista

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Iniziano venerdì 8 settembre, le celebrazioni per l’ottantesimo anniversario dell’armistizio e dell’inizio della Resistenza al nazifascismo.

Bari è stata la prima grande città italiana a liberarsi dall’occupazione tedesca nella battaglia del 9 settembre 1943, per la quale è stata insignita della medaglia d’oro, insieme alla città di Bitetto, dove lo stesso giorno persero la vita 18 militari, trucidati dai tedeschi.

Denso il programma di iniziative, promosse dal Comune di Bari con l’Anpi e il coordinamento antifascista.

Alle 9.30 il sindaco di Bari, Antonio Decaro, e la sindaca di Bitetto, Fiorenza Pascazio, renderanno omaggio alle lapidi affisse sul palazzo della Dogana, in corso De Tullio, a ricordo dei caduti nella difesa del porto. A seguire, alle 10, commemorazione in largo Maurogiovanni (via Venezia) alla pietra di inciampo che ricorda il gesto di Michele Romito che fermò una colonna corazzata tedesca lanciando bombe a mano. Interviene Paola Romano, assessora alle politiche giovanili del Comune di Bari.

Alle 11.30, all’ex Palazzo delle Poste, ricordo del sindacalista Pietro Stallone e dei postelegrafonici, con l’assessora comunale alla Cultura Ines Pierucci.

Il programma prosegue sabato, alle 17.30 al Museo civico (strada Sagges 13), con il dialogo tra lo storico Pasquale Martino, presidente provinciale dell’Anpi, e il costituzionalista Nicola Colaianni sul tema «Guerra e Pace. Militari e civili a difesa della città».

L’80.mo anniversario della Resistenza barese si è aperto lo scorso 28 luglio con la commemorazione dei caduti nella strage di via Niccolò dell’Arca. Nell’occasione è stato restaurato il monumento eretto nel 1976 in piazza Umberto, raccontato nella mostra «La forma della memora», allestita al Museo Civico.

La rassegna, curata da Nicola Signorile e promossa dall’Anpi di Bari, ricostruisce attraverso i disegni originali e la documentazione fotografica, il progetto della stele dell’architetto Riccardo Vecchietti e il progetto delle pietre di inciampo, ad opera di Arturo Cucciolla, a confronto con altri monumenti astratti dedicati ai partigiani e alla Resistenza. Nel catalogo di Adda, testi di Anna D’Elia, Pietro Marino, Nicola Signorile e Nicola Troiani.

La mostra resterà aperta al pubblico fino a sabato 9 settembre e si conclude, appunto, con il dialogo sul 1943, anno di guerra e di liberazione.