Bari e la Grande Guerra. A cent’anni dall’Esposizione del 1919

Bari-e-la-grande-guerra-museo-civico-bari

Si inaugura lunedì 26 giugno 2017 alle ore 18.30 presso il Museo Civico di Bari la mostra “Bari e la Grande Guerra. A cent’anni dall’Esposizione del 1919”.

Il recente riallestimento del Museo, preceduto da una riorganizzazione della notevole collezione museale composta in larga parte da rari documenti e cimeli riferiti alla prima guerra mondiale, offre oggi la possibilità di inaugurare una importante mostra su alcuni aspetti tutt’ora poco noti riferiti al vissuto della città di Bari durante gli anni della grande guerra.

Il percorso espositivo, che prende spunto dall’allestimento dell’”Esposizione di guerra” del  gennaio 1919 nei locali a piano terra del Teatro Margherita di Bari documentato dalle preziose immagini del fotografo Liborio Antonelli, si compone di diverse sezioni che guidano il visitatore nella comprensione del legame esistente tra il museo e le  vicende di  guerra riferite alla città, ponendo soprattutto l’attenzione sugli aspetti legati alla vita produttiva, alla difesa e all’emergenza sanitaria.

In mostra sono esposti per la prima volta, dopo il restauro, due preziosi visori stereoscopici fabbricati nel primo decennio del Novecento con più di cento immagini tridimensionali del fronte di guerra e alcune intense istantanee del fotografo Adolfo Porry Pastorel – il padre del fotogiornalismo italiano – che realizzò per il Giornale d’Italia uno splendido  reportage fotografico sulla partenza degli italiani al fronte, di cui il museo conserva circa settanta originali fotografici.

Oltre alla nota vicenda dell’idrovolante austriaco catturato al largo della costa barese (di cui si espone una copia originale della Domenica del Corriere con l’illustrazione a colori della tavola di Achille Beltrame), vengono raccontate attraverso le testimonianze materiali e fotografiche del tempo le vicende della Società di Navigazione Puglia (che vide affondate numerose unità navali che facevano rotta nel mare Adriatico) e della scuola Umberto I che mise al servizio del Regio Esercito Italiano i propri docenti e allievi per la produzione di strumenti verificatori delle munizioni.

La sezione della sanità di guerra illustra la rete degli ospedali militari pugliesi e ricorda le figure del generale medico Lorenzo Bonomo di Andria, arruolato come direttore di Sanità della Terza Armata, e del medico Francesco Campione di Bitonto che, direttore del Reparto di Maternità dell’ospedale consorziale di Bari, scrisse numerose opere di ginecologia e ostetricia, ma si soffermò anche su questioni psicologiche e sociologiche legate alla tutela della maternità e dell’infanzia. Nella conferenza del 1915, La guerra e la maternità violenta, sostenne che alle donne vittima di stupri di guerra doveva essere concesso il diritto di abortire il frutto della violenza. L’aborto in questo caso non poteva essere considerato né un reato né un atto immorale.

 

In mostra è esposto infine, completamente restaurato, l’altare da campo del cappellano militare Antonio Bellomo, costituito da una valigia contenente la mensa d’altare e gli arredi liturgici per la celebrazione delle messa alle truppe impegnate sui vari fronti di guerra.

La mostra si compone anche da una componente multimediale costituita da due videoproiezioni  di forte impatto emotivo.

 

La mostra ha carattere permanente, sarà visitabile negli orari di apertura del Museo ed è inclusa nel biglietto di ingresso.

Intero € 2.50 – Ridotto € 1.50.

 

Mostra finanziata dalla Regione Puglia ai sensi dell’art.14 della L.R. n. 6/04.